Nazario Di Cicco
Nazario Di Cicco
24 ANNI FA
DA MEDICO DENUNCIAI LA MALASANITÀ PER MORTI EVITABILI IN OSPEDALE…E NON È ANCORA FINITA
Riassunto della mia vicenda che va avanti ormai da un quarto di secolo
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30.12.2000 (all.1), Corriere del Mezzogiorno “Io del mio ospedale non mi fido.” …primi per “Morti evitabili”…nessuno sente il dovere…. f.to Nazario Di Cicco, dirigente di ortopedia.
24.1.2001 (all.2), su richiesta del Direttore Generale ASL CE2, il Collegio medico-legale ASL CE2 verbalizza:
malattia senza sintomi e senza segni (“Esame obiettivo: Allo stato riferisce che la sintomatologia è regredita”) e, per questo motivo, “all’unanimità”, mi trova affetto da una patologia inesistente per la scienza medica (“Mobbing Syndrom” limitatamente…) e, per questo motivo, “non idoneo temporaneamente per mesi dodici (allo stato sono già trascorsi 24 anni) all’attività chirurgica …” (è il modo sicuro per ammazzare un chirurgo).
27.11.2001 (all.3) “Eccellentissimo Presidente della Repubblica Le scrivo perché è l’ultimo passaggio istituzionale …”
13.12.2001 (all.4) “Posso darLe assicurazioni che la questione è stata sottoposta all’attenzione del Ministero della Salute …”.
Da allora (“P.Q.M. Il Giudice Ordina all’ASL resistente… astenersi da qualsiasi comportamento diretto ad ulteriormente compromettere lo stato di salute del ricorrente medesimo.” CRON.N.12684/02, all.5; ciononostante, l’ASL continua a non certificare dove “ero segregato”, all.6):
Dichiarato Affetto da un impossibile “disturbo di personalità” (avrei potuto perdere anche mia figlia) (all.7), mai chiarito;
Hanno iniziato a pagarmi gli stipendi, anche se non andavo a lavorare a causa del mobbing;
Debitore dell’ASL (Sentenza n.5408/12, all.8),
Licenziato il 7.8.08 per superamento del periodo di comporto in data imprecisata (all.9) Sentenza n.6039/10: “nelle more del giudizio, è stato licenziato” all.10 + Sentenza n.598/15: “Licenziamento illegittimo che cela l’intento ritorsivo e discriminatorio” all.11.
In attesa delle sentenze: laurea magistrale in giurisprudenza (dicembre 2009) e, non potendo lavorare, sono finito tra truffe “alle assicurazioni”, casalesi e G.O.T. (all.12).
Falsamente “Reintegrato” dalla “Nuova” ASL CE, l’1.7.15 (all.13);
Pagamento a me di 1 milione di euro per danni (ma il Direttore Generale non l’ha denunciato alla Corte dei Conti, per la rivalsa, e il danno è rimasto alla Sanità);
Hanno iniziato a pagarmi gli stipendi, anche se non andavo a lavorare a causa del mobbing;
Dichiarato debitore dell’ASL (all.14);
Licenziato il 6.3.23 per superamento del periodo di comporto in data imprecisata (all.15), mentre, per assicurare i L.E.A., cercavano ortopedici (all.16) e non li hanno trovati, perché non hanno partecipato;
“Nuovo” ricorso e altri anni in mano alla Magistratura ...
La differenza: attualmente sono stato licenziato, ma non sono licenziato INPS (all.17), perché l’ASL ha fatto alterare il mio estratto contributivo e non ha comunicato il mio licenziamento. Pertanto, devo rimanere senza stipendio, senza la pensione (dovuta dall’INPS) e senza la risposta (dovuta dall’INPS).
p.s.: credo ci sia analogia tra la Sanità e l’Emigrazione.
Il 19.1.24 Sono diventato imputato, insieme ai medici di mia fiducia i cui certificati danno fastidio dal 2000 alla dirigenza dell'ASL, innanzi al GUP di Napoli Nord in Aversa; Per la privacy dei miei coimputati, questo documento lo pubblicherò dopo la pronuncia del GUP.
È una causa già fatta due volte innanzi ai Giudici del Lavoro, che da 22 anni condannano l'ASL.
28.3.24 Ho scoperto e denunciato che i dirigenti dell'ASL hanno allegato documentazione falsa raggirando la Procura.
2.4.24 Il Giudice del Lavoro, nonostante il capo di imputazione, sollecita gli opportuni controlli amministrativi da parte dell'ASL a fronte delle allegazioni attoree.
11.4.24 É fissata l'udienza penale innanzi al GUP.
le sentenze
2002
Il Giudice Ordina di "astenersi da qualsiasi comportamento diretto ad ulteriormente compromettere lo stato di salute del ricorrente”: VILIPESO
2010
Il Giudice Sentenzia: “Accertato Mobbing dalla metà del 2000… è pacifico che nel 2010 il ricorrente, nelle more del giudizio, è stato licenziato”
2012
Giudice e Corte d’Appello sentenziano di pagarmi, perché: “non solo non è debitore anzi è illegittima la sospensione degli stipendi fino al licenziamento”. La Cassazione rigetta il ricorso dell’ASL CE.
2015
Il Giudice Sentenzia: “Accertato Mobbing in continuazione dal 2002, licenziamento ritorsivo, deve essere reintegrato e risarcito." La Corte d’appello rigetta l’appello dell’ASL CE e la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso.
La storia in 4 video
Roma - Bologna - Firenze col cartello
15.10.2023
Dopo Montecitorio (la sede istituzionale) e Bologna (il calore della gente), Nazario Di Cicco ha cercato a Firenze la conferma negli stranieri: è una STORIA IMPOSSIBILE.
Dalle foto che seguono, si vede che, nonostante la giornata autunnale (qualche goccia e folate di vento, che hanno fatto cadere i cartelli più volte), la solenne bellezza del posto (piazza Duomo, dietro la cupola del Brunelleschi), l’orario scomodo e ridotto (dopo il sabato sera e prima di una manifestazione per la guerra nella Striscia di Gaza), centinaia di stranieri hanno sospeso la loro vacanza e sono rimasti impietriti a leggere il cartello in inglese: bambini, giovani, adulti, anziani, di diverse nazionalità, etnie, religioni.
Un particolare ringraziamento all’Ispettore (A. C.), il quale ha avuto la sensibilità di leggere il cartello allegato alla richiesta di autorizzazione a manifestare pubblicamente, trovare il numero del cellulare del medico per informarlo di cambiare la sede richiesta: da piazza della Signoria a piazza Duomo n.10 (l’unico posto in cui si può manifestare nel centro storico di Firenze). Così, il posto assegnato è stato dinanzi alla sede della Regione Toscana e affianco allo striscione: “LIBERTÀ IN IRAN. DIRITTI UMANI CALPESTATI DA 43 ANNI. È ORA DI DIRE BASTA”.
Firenze 15.10.2023
03-10-2023
Roma
08-10-2023
Bologna
15-10-2023
Firenze
24-02-2024
Aversa
12-04-2024
Napoli
Aiutami a diffondera la mia storia nella speranza che qulcuno possa aiutarmi, grazie.
